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La sezione paleontologica raccoglie le testimonianze della vita prima della comparsa dell’uomo, pervenuteci dal territorio attraverso resti fossili di animali e vegetali. In particolare, sono esposti numerosi denti di squalo attribuibili a esemplari di Carcharocles megalodon, trovati nelle arenarie di Monte Vallassa e databili al Miocene Superiore, flora fossilizzata rinvenuta a Portalbera, e legni silicizzati provenienti dalle ghiaie del fiume Po. Infine, sono presenti i resti di grandi mammiferi vertebrati vissuti nella Pianura Padana durante l’era quaternaria.

La sezione dedicata alla romanizzazione del territorio oltrepadano e alla nascita dell’antica Clastidium ospita i reperti più significativi di questo importante momento storico. La prima parte vede esposti i corredi funebri delle numerose tombe rinvenute in Oltrepò Pavese, con un’attenzione particolare dedicata alla necropoli casteggiana dell’Area Pleba. Nella seconda parte, i visitatori potranno osservare i reperti rinvenuti durante gli scavi archeologici effettuati presso gli antichi insediamenti sparsi sul territorio.

A testimonianza della vivacità artistica vissuta anche in epoca medievale e rinascimentale in Oltrepò Pavese, la sala dedicata al medioevo e al rinascimento ospita le numerose ceramiche invetriate ritrovate durante lo scavo archeologico di una fornace rinvenuta in pieno centro a Voghera e i bellissimi vetri (tra cui si evidenziano i calici rivestiti da una sottile patina dorata) scoperti durante uno scavo effettuato a Stradella, in Vicolo Oratorio.

Le due sale del piano terra rappresentano i primi spazi espositivi del Museo, inaugurato nel lontano 1974; ospitano i reperti di grandi dimensioni attribuibili all’epoca romana e rinvenuti in territorio oltrepadano.
Al centro della prima sala si trova il grande dolio fittile, rinvenuto nei pressi di Broni, la cui funzione era quella, una volta interrato, di conservare derrate alimentari.